Denominata in passato Piccola Parigi e Piccola Manchester, Isola del Liri è famosa soprattutto per il suo paesaggio pittoresco immortalato nei secoli da numerosi scrittori e artisti italiani e stranieri e per il suo trascorso industriale. Tuttavia, la storia della Città delle Cascate è molto antica.
Ernst Fries: Wasserfälle des Liris bei Isola del Liri (1830) Raffaele Carelli: Isola del Liri, Cascata del Valcatoio (XIX sec.)
Nel 1886 mentre si procedeva alla costruzione della linea ferroviaria Roccasecca-Avezzano, in località Nazareth furono rinvenuti dei sepolcreti con oggetti del vissuto quotidiano sia maschili che femminili. La scoperta di questa necropoli fece supporre che Isola in epoca volsca fosse un centro abitato di notevole importanza. Nel 305 a.C. Isola, insieme ad Arpino e Sora fu conquistata dai Romani.

Il sistema viario romano fu usato fino al IV secolo d.C. perché la zona della valle del Liri era una zona di passaggio per le legioni romane, che potevano anche sostare per l’approvvigionamento. A testimonianza di ciò esiste ancora un cippo militare nei pressi dell’Abbazia di San Domenico, risalente all’epoca di Massenzio (306-312 d.C.). Le testimonianze storiche che vanno dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente al periodo altomedievale sono scarse.

Intorno agli anni 1004-1010, il gastaldo di Sora e Arpino, Pietro I Rachis, di origine longobarda, concesse la giurisdizione del territorio ai suoi figli. Fu in questo periodo che Insula si staccò da Arpino ed iniziò ad avere una propria vita civica, con l’origine di un nucleo abitativo nel centro storico e con le prime fasi della costruzione del castello.

Nell’esergo dello stemma del Comune si conserva ancora questa denominazione Insula Filiorum Petri ovvero Isola dei Figli di Pietro a testimonianza di questo avvenimento importante per la storia isolana.
Nel corso della sua storia, il territorio della Valle del Liri, essendo terra di confine, subì danni a causa dei ripetuti cambi di potere delle numerose famiglie che vi si succedevano. Le lotte più celebri furono tra Innocenzo III e il suo figlioccio Federico II per la conquista della Contea di Sora alla quale Isola apparteneva; opponendosi all’Imperatore, i paesi della Valle del Liri furono distrutti dallo Stupor Mundi dell’epoca.

La lotta tra gli Angioini e gli Aragonesi destinò, nel 1475 il Ducato di Sora alla famiglia importantissima dei Della Rovere, che dettero il primo impulso industriale al paese in località Carnello. Il dominio dei Della Rovere terminerà nel 1580, anno in cui Papa Gregorio XIII donò a suo figlio Giacomo Boncompagni il Ducato di Sora.
Gregorio XIII Giacomo Boncompagni
Il castello di Isola, denominata Isola di Sora, fu scelto dal Duca come residenza abituale; il castello sorge su di un masso di travertino che costringe il fiume Liri a dividersi in due rami, formando la Cascata Verticale a sud alta 27 metri e la Cascata del Valcatoio ad ovest e rendendo la sua ubicazione molto suggestiva e unica al mondo.
Cascata Grande e Castello Ducale Cascata del Valcatoio
Durante il regno dei Boncompagni il Castello fu abbellito. All’interno del Palazzo fu costruito un teatro, fu ampliato il parco e affrescate le lussuose sale. I Boncompagni si unirono in matrimonio con le famiglie più ricche e potenti italiane tra cui gli Sforza, gli Zapata, i Ruffo, i Gallio consolidando in questo modo il proprio potere.

Fu un’epoca di progresso anche a livello industriale a causa della nascita di una rameria, di una fabbrica di panni di lana e di una cartiera; introdussero inoltre anche l’arte della seta. I Boncompagni dominarono Isola fino al 1796, quando il territorio passò sotto il Regio Demanio.

olio su tela (113 x 144 cm). Conservato presso il Museo del Louvre a Parigi
Il paese, situato in una zona di confine con lo Stato Pontificio subì massacri e saccheggi ad opera delle truppe francesi, il più famoso dei quali rimane l’episodio dell’Eccidio del 12 maggio 1799, quando le truppe francesi massacrarono 533 persone nella Chiesa di San Lorenzo, bruciando case e distruggendo ogni cosa al loro passaggio per un totale di circa 600 vittime in tutto il paese. Una lapide posta all’interno della Parrocchia di san Lorenzo Martire ricorda il cruento episodio.

Agli inizi del XIX secolo molti industriali francesi giunti da Napoli sotto il Governo di Gioacchino Murat si recarono a Isola del Liri per sfruttare l’enorme risorsa idrica del paese; l’industria cartaria ebbe quindi un notevole sviluppo nel territorio.

Berarger, Lefebvre, Courrier, Lambert, Rossinger, Boimond così come Sorvillo, Manna, Viscogliosi, Mancini rappresentano i numerosi industriali che hanno contribuito a creare e a determinare la fama di Isola del Liri a progredita cittadina industriale del Centro-Sud. Importantissima anche la nascita della Società Operaia di Mutuo Soccorso nel 1862 e i vari movimenti sindacali nati nel territorio.
L’industrializzazione ha caratterizzato fortemente lo sviluppo sociale, urbanistico ed economico della zona per circa due secoli fino alla triste fase della deindustrializzazione degli anni ’80 del secolo scorso.

Rita Zaccardelli
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